Intervista a Giorgio Aymar
– a cura di Federico Medana –
Giorgio Aymar, ex play del basket Fossano negli anni ’90, attualmente non è più nel mondo del basket a causa del lavoro che lo porta spesso all’estero, ma qui alla Virtus ha lasciato tanti bei ricordi.
I ricordi più belli delle partite con la maglia della Virtus?
“Ho giocato col Fossano dalla stagione 1990/1991 alla stagione 1997/1998. Purtroppo ho dovuto saltare quella del 1991/1992 perché ho dovuto fare il militare. Però ho tanti ricordi belli: il primo quando avevo 20 anni, nella mia prima partita abbiamo affrontato il Borgomanero, eravamo sotto di tre punti a un secondo dalla fine, ho fatto il tiro della vita da posizione molto distante dal canestro e proprio quel mio canestro ci ha portati ai supplementari e poi abbiamo vinto il match”.
Ricordi più belli al di fuori del campo?
“Fossano fu una bella esperienza. Sono arrivato giovane e ho fatto i viaggi da Torino con Luca Burdese, Fulvio Ercole, Riccardo Mammola e Alessandro Bovolenta. Eravamo tutti di Torino e i viaggi erano bellissimi perché eravamo nella 127 di Ercole; tutti noi eravamo alti due metri e quindi stavamo strettissimi. Ho avuto anche grandi amici fossanesi come Mauro Sandrone, Marco Bianciotto, Roberto Viglietta, Beppe Schellino e Riccardo Comino; dopo le partite andavamo in pizzeria e Viglietta spesso ci invitava nella sua casa in montagna. Ricordo di aver ricevuto parecchie offerte da squadre che giocavano in categorie più alte, ma ho deciso di rimanere a Fossano perché stavo bene”.
Qual è stato il compagno più stravagante?
“Direi che il più simpatico era Ezio Micca perché era di Torino, poi c’era anche Beppe Lotezzano; facevamo viaggi in treno e giocavamo insieme; Ezio fu una persona sempre con la battuta pronta e molto autoironico”.
Come era il rapporto col pubblico?
“Il pubblico mi ha sempre voluto bene. Mi ricordo che c’era un magazziniere, forse si chiamava Bonino, era il mio primo tifoso perché alla fine delle partite mi veniva a cercare per dire quanti punti e assist avevo fatto”.
Quali coach hai avuto qui a Fossano?
“Al primo anno avevo Gaspare Borlengo, era un coach molto preparato, mi dava molta fiducia e mi aiutava molto; era molto bravo tecnicamente ad aiutarmi. Poi ho avuto Diego Arese e anche Franco Arcidiacono. Con Franco avevo un bellissimo rapporto”.
Cosa ti ha lasciato la città per come l’hai vissuta?
“Purtroppo l’ho vissuta poco, perché appena finivano gli allenamenti andavo a prendere il treno; però ho avuto modo di passare a Fossano dopo che ho smesso di giocare; probabilmente sono stato conosciuto dalla città più dopo che prima. Di Fossano conosco solo quattro pizzerie e la piazza centrale”.
Hai qualche aneddoto di spogliatoio?
“Avevo un compagno che si chiamava Actis e ha giocato da noi un anno solo; ricordo che faceva la doccia senza shampoo, senza ciabatte, aveva i capelli lunghissimi e si metteva il maglione senza neanche asciugarsi e questa cosa ci faceva molto ridere”.